Domani mattina, dopo aver infilato in valigia le ultime cose, partirò con i miei genitori. La destinazione? Beh, Roma, la capitale del mondo antico, la città dove storia e attualità si uniscono in un connubio affascinante e incantevole.
Quindi, se nei prossimi giorni vedete una testa ricciola e un paio di stivali da moschettiere, che si aggirano per i musei capitolini, ammirando le opere d'arte, beh quella sono io, mentre tento di spiegare ai miei e a mia sorella amno un po' di ciò che la mia professoressa di storia dell'arte mi ha trasmesso, durante le sue lezioni di storia romana.
Tuttavia, prima di salutare Cremona per qualche giorno, saluto tutti voi e auguro a tutti un felice 2009!!!!
E scrivo anche la ricetta del primo piatto della Vigilia di Natale, rigorosamente a base di pesce.

Crêpes di salmone affumicato gratinate alla panna:
-100 g farina
-2 uova
-2,5 dl latte
-25 g burro
-un pizzico di sale

-250 g salmone affumicato
-250 g ricotta
-erba cipollina
-sale & pepe
-mezza cipolla
-olio evo

-un vasetto di panna
-poco latte
-un cucc.ino abbondante di farina
- grana

Preparare le crepes sbattendo le uova con il sale e poco latte. Aggiungere poi la farina mescolando con una frusta e il burro fuso e il latte restante. Mescolare fino a orrenere un composto privo di grumi.
Ungere quindi una padellina con poco burro e cuocere poca pastella per volta, girando le crepes  dopo circa due minuti. Quando sono cotte disporle su un piatto, frapponendo tra una e l'altra un foglio di carta assorbente o di scottex.
Per quanto riguarda il ripieno, far soffriggere la cipolla tritata un una padella con poco olio. Successivamente unire il salmone affumicato tagliato a fettine sottili e sminuzzarlo nella padella con una forchetta. Quando è cotto, toglierlo dal fuoco e lasciarlo intiepidire. Aggiungere poi la ricotta e mescolare i due ingredienti in modo che siano ben amalgamati.
Spalmate sulle crepes un cucchiaio di ripieno abbondante e richiuderle in quattro parti, a portafoglio. Disporle quindi in una teglia ricoperta con la carta da forno.
Nel frattempo far scaldare la panna in un pentolino con una manciata abbondante di grana, la farina e poco latte. Mescolare fino a quando non si otterrà una crema densa e omogenea. Ricoprire con la crema  le crepes e infornarle a 180-200°C per circa 30 minuti, gratinandole gli ultimi cinque minuti. Sfornare, servire....e bon apétit

p.s.: Buon 2009 a tutti!!!!

Bye, Arianna



Con grande gioia da parte di tutti gli studenti, la scuola è finita e le vacanze sono appena iniziate.Qui a Cremona il sole splende, fa fresco, ma la giornata si annuncia piacevole. Sono seduta alla scrivania, a sorseggiare un buon cappuccino, ascoltando Michael Buble e, finalmente, aggiorno il blog, che si è appena risvegliato, con un nuovo look tutto natalizio, da un letargo lungo quasi un mese.
Ora però devo proprio scrivere la ricetta di questa torta, perchè tra poco esco per andare a prendere gli ultimi regali, e mi butto anche io nella foga delle compere di Natale.
Perciò...


Crostata di ricotta e cioccolato gianduia:
- 200g burro
- 200g zucchero
- 400g farina bianca
- 2 uova
- vanillina
- un pizzico di sale

- 1\2 l di latte
- 4 tuorli
- 125g zucchero
- 50 g farina bianca
- 80 g cioccolato gianduia
- 100g ricotta fresca

Lavorare tutti gli ingredienti per la frolla (io uso sempre il robot), fino ad ottenere un impasto ben amalgamato. Avvolgere nella pellicola e porre in frigo per 30 minuti circa.

Per la crema, portare sul  fuoco il latte e sbattere i tuorli in una terrina con lo zucchero, unire poi la farina. Versare il latte bollente e riportare sul fuoco mescolando con una frusta fino a far addensare. Versare la crema in una terrina e unirvi il cioccolato tritato mescolando con un cucchiaio  fino a ottenere una crema omogenea. Lasciare raffreddare e incorporare la farina. 
Stendere sul piano infarinato la pasta frolla e foderarvi una tortiera imburrata e infarinata. Bucherellare il findo e riempire con la crema. Livellare la superficie e decorare a piacere, con striscioline o forme. Pennellare la crostata con poco latte e infornare a 180 °C per circa 30 minuti. Fare raffreddare in frigo e servire.


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Ebbene si, dopo più di un mese, ho trovato finalmente il tempo di farmi di nuovo viva. Infatti, sono stata occupata soprattutto con la scuola, ma anche con i campionati di pallavolo, iniziati ormai da un po', e le trasferte per giocare alle nove di sera a Milano o Pavia. Tuttavia un po' di tempo per cucinare l'ho trovato e, per la colazione o il té delle cinque, che ormai è diventato un appuntamento fisso considerato il freddo di questi giorni, ho preparato les madeleines. Anche se  sono uscite un po' bruciate, per via del mio forno che comincia ad avere, mio malgrado,  qualche acciacco dell'età.

Les madeleines:
- 275 g farina bianca 00
- 225 g di burro
- 230 g di zucchero
- 4 uova
- 1 bustina di lievito per dolci

Tagliare il burro a pezzi, farlo fondere al microonde o a bagnomaria e, appena è fluido, lasciarlo raffreddare completamente.
Nel frattempo montare le uova con lo zucchero fino a renderle spumode e di colore chiaro. Unire delicatamente la farina e il lievito setacciati. Fare riposare un' ora circa a temperatura ambiente.
Eliminare con un cucchiaio la crema bianca che si è formata sul burro e unirlo al composto amalgamando bene e lasciare al fresco per 30 minuti.
Imburrare e infarinare uno stampo da madeleine e versare una cucchiaiata abbondante per ogni stampino. Infornare per circa 8 min a 240°C. Sformare i dolcetti e lasciare raffreddare.


Ringrazio davvero di cuore Germana che mi ha assegnato il premio "Arte ponto Vida".


 Le regole sono di indicare chi ti ha dato il premio, e l'ho fatto, spiegare il motivo dell'apertura del blog e dire qual'è la propria arte preferita.
Beh, io ho aperto questo blog per raccogliere e ordinare tutte le ricette che sperimento, ma non solo, anche per creare un piccolo universo dove imprimere le esperienze della mia esistenza, e poterle rileggere, un giorno, con un sorriso.

L'altra regola del premio invita a scrivere la proria arte preferita. Secondo il mio parere, ogni persona, nel suo modo si vivere, di vestirsi, di comportarsi lascia trasparire la propria personalità e il proprio modo di essere. Questa è appunto la mia arte preferita: l'essere sè stessi, senza vincoli dati dalla moda o da ciò che è popolare in questo periodo, senza pregiudizi o discriminazioni.


                                                                                                                                                                                      
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Scrivo qui, davanti al computer, sommersa dai libri. Tra un compito e l'altro mi sono conessa dieci minuti per aggiungere questa ricetta molto rapida, di quelle che puoi preparare il sugo alla sera e il giorno dopo all'una è ancora buono, cosa che a casa mia si fa spesso per via della  scuola.
Perciò,  visto e consiedrato che tra poco devo ritornare sulle mie orme "scolastiche", che ho appena abbandonato, scrivo subito gli ingredienti.

Mmhh....chiamiamoli...


Fusilli rucola-peperoni: far cuocere in una padella due peperoni rossi, con mezza cipolla tagliata abbastanza fine e l'olio evo, fino a quando non diventano bei morbidi. Volendo si può aggiungere anche un po' di passata di pomodoro o tritare della polpa di peperone per colorare bene la pasta, quando la si condisce. Salare il sughetto e, quando è a fine cottura aggiungere delle foglie di rucola e lasciarle appassire. Cuocere la pasta(fusilli o pasta corta), scolarla e condirla i peperoni. Decorare con qualche fogliolina di rucola fresca e se piace, si può anche aggiungere una spruzzata di germe di grano.


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Anche se, qui a Cremona, la prima giornata di autunno sembra oggi, questa incantevole stagione ha già portato i suoi deliziosi prodotti. La zucca è una di questi, di colore arancione intenso, vivace, di sapore dolce e singolare. Può piacere o non piacere, e può essere utilizzata per innumerevoli creazioni, sia culinarie, che artistiche. Insomma questo affascinante ortaggio d'autunno è mollto versatile e anche famoso, forse anche perchè è protagonista di Halloween.
Purtroppo, tuttavia, non le abbiamo tutto l'anno e dobbiamo accontentarci di usufluirne solo per alcuni mesi, una ragione in più per preparare delizie...perciò presento...
Gnocchi di zucca:
- 500g di zucca (senza buccia)
- 500g di patate
- 300g di farina
- 1 uovo
- sale
SSL20093Per prima cosa accendere il forno a temperatura non troppo alta, porre in una teglia la zucca ancora con la buccia, ricoprire la teglia con un foglio di alluminio e infornare, fino a quando la polpa della zucca non sarà morbida, dopo di che lasciare raffreddare e toglire la buccia che dovrebbe staccarsi dalla polpa piuttosto facilmente. Nel frattempo far lessare le patate con la buccia (io le ho cotte anche al micronde e sono venute altrettanto buone, per farlo incidere una croce, prima di porle nel micronde), quando saranno cotte, sbucciarle e lasciare intiepidire. Sciacciare la zucca e le patate nello schiacciapatate, unire quindi i due ortaggi con la farina, l'uovo e il sale. Impastare, fino ad ottenere un impasto non troppo appiccicoso, eventualmente aggiungendo un po' di farina. Formare quindi gli gnocchi, come illustato nella ricetta degli gnocchi, utilizzando l'apposito utensile(che non ho idea di come si chiami) per le sriscioline. Disporre gli gnocchi in vassoi infarinati e nel frattempo scaldare l'acqua in una pentola. Quando bolle, buttare dentro gli gnocchi, e cuocerli fino a quando non vengono a galla a sono morbidi, scolarli e servirli caldi con burro fuso e salvia.


La zucca: è ricca di betacarotene, acqua, fibre e  antiossidanti, quali vitamina E e C, che aiutano a combattere l'invecchiamento della pelle. Eè originaria dell'America centrale ed è giunta in Europa con la scoperta dell'america. ne esistono numerose varietà e utilizzabili in cucina sono anche i suoi fiori. 

Già che ci sono, e l'ho scoperto oggi(21/10), aggiungo la ricetta all'iniziativa di Soleluna di raccogliere le ricette con la zucca.


La ricetta di questo polpettone era su un foglio di Donna Moderna di alcuni anni fa, sepolto tra le pagine del Cucchiaio D'Argento ed è stata riscoperta da qualche mese, sperimentata con varie cotture e ha finalmente  raggiunto questo blog.
Infatti ho provato a cuocerlo in forno, nello stampo da plumcake, ma risultava troppo asciutto e secco, ho sperimentato la bollitura e l'esito è stato, direi, più che diverso, la consistenza era più morbida, e il sapore veniva esaltato al massimo.
Riporto ora la ricetta liberamente modificata da quella originale, anche se non di molto.
Polpettone di petto di pollo con fagiolini:
-600 g petto di pollo
-2 uova
- una manciata abbondante di fagiolini lessati
-1/2 cipolla
- grana
- noce moscata
- sale & pepe
- passata di pomodoro
-basilico fresco
- olio EVO
Frullare il petto di pollo con la cipolla, aggiungere in seguito le uova e il grana, con un po' di noce moscata. Salare & pepare. Tagliare i fagiolini a piccole listarelle e unirli al composto di petto. Trasferire il tutto su un foglio di alluminio e formare un polpettone di forma allungata. Richiudere bene l'alluminio e legare il polpettone. Bollire in abbondante acqua per circa 30-40 minuti.
Scolare e lasciare raffreddare.
Fare cuocere in seguito il pomodoro con poco olio EVO e insaporire il tutto con una decina di figlie di basilico e salare.
Servire il polpettone con il sughetto di pomodoro e basilico.


Quindici. Ieri è stata una delle parole più gettonate. Perchè ieri, 12 ottobre 2008, ho compiuto gli anni e ho pure festeggiato....con una piacevole serata al ristorante giapponese, gustando sushi, soba con gamberi e altre delizie orientali. Questo è stato il regalo dei miei genitori, in alternativa alla festa con gli amici, e, almeno per il mio parere ha avuto buon esito. Per mia mamma invece un po' meno, non solo per gli innumerevoli litigi con le bacchette, ma anche per il sapore, molto diverso dal nosto. A mio avviso la cucina nipponica è gustosa, e ho apprezzato l'abbondante uso di verdure ma soprattutto pesce...Mi ha affascinato soprattutto l'atmosfera intima e tranquilla  e le stanze nelle quali si può mangiare seduti per terra e senza scarpe ( anche se non ci sono andata ...uffa)...
Cosa più stabiliante , che quando ho raccontato alle mie amiche sono rimaste scioccate, quando mi hanno servito la soba con gamberi, come decorazione c'era non so cosa di preciso che con il calore del piatto si muoveva, sembravano degli animaletti vivi nel piatto....di grande effetto.
La giornata che ha preceduto l'uscita è trascorsa all'insegna dei compiti, dei parenti che vanno e vengono, delle "paghette", delle fette di torta e ultimo, ma non per importanza dei biscotti appena sfornati che oggi ho portato a scuola e che hanno avuto anche molto successo, perchè ne sono rimaste solo alcune briciole....anche se i baci di dama mi sono venuti tutti afflosciati e piatti e non so il perchè (qualcuno ha una possibile risposta???).
Sabato sera, poi, anche se porta sfortuna, ma io non credo alle superstizioni, ho festeggiato  con una buonissima crostata al cioccolato al latte, la cui autrice mi ha svelato un segreto sulla friabilità della pasta frolla...
Comunque qui di seguito riporto le ricette di ieri, ovvero della crostata alla confettura di pere e cioccolato e i frollini portati oggi a scuola e gustati a merenda con la mia nuova tazza per il tè...



Crostata di confettura alle pere e ciocclato:
- pasta frolla ( penso che vada più che bene qualsiasi ricetta)
- un vasetto diconfettura di pere
- una pera matura
- cioccolato fondente
Stendere parte della pasta frolla in una tortiera imburrata e infarinata, tenendo i bordi piuttosto alti. Riempirla con la confettura di pere e livellarla bene, tagliare la pera a fettine sottili e disporle sulla confettura, infine guarnire con piccoli pezzetti di cioccolato o scaglie. Decorare infine con la pasta frolla rimanente. Infornare a 180° per 30 minuti.











Frollini:
- 500 farina
- 300 burro
- 200 zucchero
- uno o due tuorli
- 1 uovo
- un pizzico di sale
- scorza di limone o vanillina
Amalgamare tutti gli ingredienti fino a formare una pasta compatta. Porre in frigo per qualche ora. Trascorso questo tempo stendere la frolla allo spessore di circa 5 mm e fare i biscotti con delle formine a piacere, stando attenti che  non si attacchino sul piano da lavoro. Porre i biscotti su una teglia ricoperta di carta da forno e infornarli a 180° per 15- 20 minuti o fino a quando non saranno dorati sul fondo. Sfornare e lasciare raffreddare.
I frollini che ho fatto ieri si scioglievano in bocca, gustarli era un momento di godimento.


Questa caratterisica, che secondo me una buona frolla deve avere, l'ho ottenuta mettendo in pratica il segreto svelatomi sabato sera, ovvero quello di sostituire un quarto della  farina con la fecola. Consiglio vivamente di provare questo trucco perchè rende la pasta frolla  friabilissima.


Se qualcuno sa rispondere al mio mistero dei baci di dama afflosciati, ogni consiglio è ben accetto....



E' la seconda volta che riscrivo questo post, perchè il pc non ha salvato la bozza e devo ricominciare tutto dal principio.
Finalmente, dopo circa due settimane, ho trovato un po' di tempo per postare una nuova ricetta, anche perchè non mi piace che il  blog resti inattivo per tanto tempo.
Avrei voluto cimentarmi in nuovi esperimenti ma non ne ho proprio il tempo; sono reduce da una settimana di attività scolastiche, verifiche e interrogazioni,  gli attacchi di cuore e i mal di pancia pre-verifica si fanno sentire , insomma è ricominciata la mia allettante vita da liceale....
Ma non è finita qui, non solo sono in un periodo di massacro mentale, ma anche fisico, con gli allenamnti e le partite di under 16 e serie D, che mi stravolgono.
Dopo avervi annoiato con le mie lamentele da "adolescente capricciosa",  ora passo ai fatti e scrivo subito la ricetta della torta salata, che non ho propriamente preparato io, anzi mi sono limitata a fare qualche foto prima che sparisse dalla tavola, ma che ha fatto mia mamma, quindi i complimenti a lei...
Consiglio vivamente di provarla, anche se l'accostamento ricotta-pomodirini ciliegia non è nuovo, perchè è molto molto delicata.

Torta salata alla ricotta e ciliegini:
- un rotolo di pasta sfoglia
- 250 g di ricotta
- alcune fette di prosciutto cotto o spalla cotta
- 1 uovo
- pomodorini ciliegia
- origano

- sale & pepe


Lavorare  l'uovo con la ricotta, salare e pepare. Foderare una tortiera a cerniera con la carta da forno, e stendervi la pasta sfoglia , fare dei buchi sul fondo, stendere le fette di prosciutto o spalla in modo da ricoprire bene la superficie della sfoglia (ad eccezione dei bordi),  porre il composto di ricotta, livellarlo e abbassare i bordi della sfoglia, infine disporre i pomodorini, precedentemente lavati e tagliati a metà, sulla ricotta, premendo un poco. Spolverare la superficie della torta salata con un po' di origano e infornare a 180° per 30 minuti circa, far intiepidire e bon appétit!!


La scuola è iniziata.
Sono ricominciati i pomeriggi passati chiusa in studio, immersa nei libri, a studiare le guerre puniche, i Promessi Sposi e i nuovi vocaboli di inglese e francese. Purtroppo, non trovo più il tempo per combinare guai in cucina ( per la gioia di mia mamma che non deve più pulire quello che, con il mio disordine, rimane in terra, quando sto ai fornelli). Però a me dispiace un po', anche perché mi sono affezionata al profumino che esce dal forno ogni volta che provo a cimentarmi nella pasticceria, o allo scoppiettio della cipolla, quando soffrigge; e che ora posso sentire così raramente. Perciò mi sono preposta di non sprecare più tempo senza fare niente, e di cercare ogni attimo di tempo per poter cucinare.
Ecco quindi, che in uno dei primi giorni sui banchi di scuola, visto che avevo delle patate comprate in una cascina, che dicevano solo "cucinami, cucinami", ho deciso di fare gli gnocchi. E devo ammettere che sono venuti proprio buoni, morbidi e gustosi.
Gnocchi (impasto di base):
- 1 kg patate
- 250-300 g farina
- sale
Lessare le patate fino a quando non sono belle morbide, scolarle e lasciarle intiepidire. Successivamente pelarle della buccia e passarle nello schiacciapatate 8 se si scrive così). Aggiungere alla purea la farina e un cucchiaino di sale e impastare il tutto, fino ad ottenere un impasto morbido, ma compatto, aggiungendo eventualmente un po' di farina. Lavorare porzioni dell'impasto ottenendo delle strisce rotonde con un diametro di circa 2 cm e tagliarle in piccoli pezzetti lunghi circa 3 cm. Per formare le tipiche striscioline degli gnocchi, passarli sull'apposito strumento e porli quindi su una teglia o piatti grandi ben infarinati in modo che gli gnocchi non si attacchino.
Cuocerli in una pentola con acqua salata e, quando vengono a galla, scolarli.
Condirli con un sugo a piacere.
Io ho abbinato un sugo al pomodoro e funghi. Ingredienti: una mezza cipolla piccola, funghi secchi, passata di pomodoro, vino bianco, sale. Soffriggere la cipolla con un po' d'olio, unire i funghi secchi, precedentemente ammollati nell'acqua, e insaporire con una spruzzata di vino bianco e lasciare evaporare. Unire la passata di pomodoro, salare e cuocere per circa 15 minuti.




L'arrivo di settembre si fa sentire anche qui a Cremona; con le prime giornate nuvolose e la temperatura che si abbassa di qualche grado. Purtroppo per me e per tutti gli studenti che tra poco devono rimettersi lo zaino in spalla, tra pochi giorni ricominceranno le mattinate passate sui banchi di scuola, i pomeriggi sui libri e i temuti compiti in classe. Però se si inizia la giornata con una brioche calda e fumante magari la mattinata sarà meno drammatica....per questo ho deciso di sperimentare queste briochine profumate e morbide da mangiare appena svegli con una bella tazza di cappuccino, quando ancora non si è ben consapevoli di quello che la giornata ci riserva e quando si è ancora spettinati, con i capelli che sprizzano da ogni parte (almeno per i miei è così).
Con questi buoni dolci da pasticceria mi consolo e mi preparo al rientro a scuola (anche se mancano ancora alcuni giorni).
Brioches:(ricetta presa dal mio libro sul pane)
- 500 g di farina
- 25 g di lievito di birra (io ho provato ad usare le buste di lievito liquido che si possono comprare al supermercato e ho ottenuto ottimi risultati)
- 30 g di latte tiepido
- 1 cucchiaino di zucchero
- 150 g di burro a temperatura ambiente
- 50 g di zucchero
- 4 uova
- 10 g di sale
- 1 uovo per spennellare
- granella di zucchero
Disporre la farina a fontana, nel mezzo sciogliere il lievito di birra con il latte e lo zucchero, mescolando. Lasciare lievitare per 15 minuti. Se usate il lievito liquido aggiungetelo semplicemente all'impasto senza aspettare i quindici minuti. Passato questo tempo spargere il sale sulla farina e aggiungere il burro a dadini, lo zucchero e le uova. Se preferite delle brioche più aromatiche aggiungete la vanillina o la scorza di limone. Lavorare per 10 minuti e formare una palla liscia e morbida. disporla in un contenitore ampio, coprirla e lasciare lievitare per 40 minuti o fino a quando non sarà raddoppiata di volume. Disporre poi l'impasto sul piano di lavoro e formare delle piccole briochine (io ne ho ottenute 14). Foderare una teglia con carta da forno e adagiarvi le brioches. Lasciare lievitare per 20 minuti, spennellare con l'uovo sbattuto e spargere sulla superficie la granella di zucchero. Infornare a 180° per 20-25 minuti. Qui sotto le briochine appena sfornate.



Vi è mia capitato di non avere niente in casa e non sapere che cosa imbastire per cena???? E magari i figli tornano da allenamento con una fame da lupi e il marito dal lavoro??? (io non ho né figli ne' mariti, anche perché se fosse il contrario sarebbe preoccupante; ma viste le situazioni che capitano a mia mamma.....quando è troppo tardi per andare a fare la spesa), beh se a volte vi capita....un secondo piatto facile, buono e con pochi ingredienti sono le zucchine ripiene.....basta andare a recuperare qualche scatola di tonno sott'olio che sta in fondo alla credenza e un po' di formaggio di ogni tipo e il gioco è fatto.
Zucchine ripiene al tonno e prezzemolo:
- 8 zucchine belle grandi
- due scatole grandi di tonno sott'olio
- un pezzo di formaggio a scelta (io ho usato la rosa camuna semplicemente perché avevo solo quella in casa)
- grana grattugiato
- prezzemolo(facoltativo)
- sale & pepe

Lavare le zucchine e tagliarle in due parti nel senso della lunghezza. Con un coltello togliere la polpa e lasciarla da parte. Successivamente frullare il tonno sgocciolato con il formaggio, una manciata abbondante di grana grattugiato, la polpa di zucchine messa da parte in precedenza e due cucchiaini di prezzemolo tritato (facoltativo). Salare e pepare il ripieno ed eventualmente aggiungere un po' di grana e/o prezzemolo. Disporre le zucchine su delle teglie foderate di carta da forno e riempirle con il ripieno. Se non avete la carta da forno potete ungere le teglie con poco olio e passata di pomodoro. Infine spolverizzare le zucchine con il grana grattugiato. Infornare il tutto a 180-200° per un'ora abbondante o fino a quando le zucchine non saranno ben gratinate.



Almeno per adesso che sono in vacanza posso concedermi una colazione in piena regola, tranquilla e magari anche fuori, sul balcone ( purtropponon ho una terrazza, ma che ci posso fare???...) guardando il sole che splende nel cielo e sentendo gli uccellini che cantano. E a me la colazione piace semplice, nutriente e genuina, che ti dia una carica all'inizio della giornata, e senza merendine industriali ma con una bella torta fresca fresca, come quella allo yogurt (fatto l'altro giorno in casa), che è molto semplice e veloce da fare. Come dosatore ho usato un vasetto di yogurt, da riempire fino all'orlo.

Torta allo yogurt:
- un vasetto di yogurt bianco
- tre vasetti di farina
- due vasetti di zucchero
- 1/2 o 2/3 vasetto di olio di mais
- 3 uova
- una bustina di lievito per dolci

 Montare a parte gli albumi. Amalgamare tutti gli ingredienti insieme, compresi i tuorli, fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiungere per ultime le chiare e mescolare fino a incorporarle interamente. Nel frattempo imburrare e infarinare una tortiera, versarvi il composto e infornare a 180 gradi per 30 minuti. Lasciare raffreddare la torta, sformarla e servirla da sola ( se si vuole spolverizzata di zucchero a velo ) o accompagnata da togurt a piacere. Spero che la ricetta vi sia piaciuta e buona colazione a tutti!!


Cosa si può fare quando si è malati? Quando se ti alzi troppo in fretta da letto ti viene da cadere? Beh....si può stare a letto a guardare le Olimpiadi (cosa che faccio per metà giornata),....oppure ci si può consolare con dei soffici panini caldi che ti scaldano la gola quando ne mandi giù un boccone ma ti scaldano anche il cuore, facendoti dimenticare almeno per poco i brutti ricordi..... E' quindi per queste ragioni che stamattina, dopo aver preso la tachipirina (uff...), ho cominciato a impastare il pane...anche perché non avevo proprio voglia di fare i compiti delle vacanze.
Perciò ecco la ricetta:
Panini al grano (dal mio libro del pane acquistato in montagna)
- 500 g farina
- una bustina di lievito secco di birra
- 1 cucchiaino di zucchero
- 270 g di acqua tiepida
- 40 g di olio evo
- 10 g di sale

Porre la farina a fontana, sciogliere il lievito nell'acqua con lo zucchero e metterlo nella cavità della farina a lievitare per 15 minuti. Successivamente spargere il sale sulla farina ai bordi, aggiungere l'olio e impastare il tutto per 10 minuti fino ad ottenere una massa liscia e morbida. Cospargere leggermente di farina l'impasto, incidere una croce nel mezzo, porlo in una ciotola e lasciarlo lievitare per mezz'ora o fino a quando non sia triplicato di volume. Porre l'impasto su un piano di lavoro e tagliarlo in piccole parti. Formare i panini come si preferisce. Volendo si possono spennellare i panini di uovo sbattuto e spargervi sopra semi di sesamo, papavero o girasole, oppure di erba cipollina origano o grana. Io ho aggiunto ad alcune ance delle olive. Porre i panini sulla teglia foderata con carta da forno, spruzzare un po' d'acqua sulla superficie e infornarli a 200 gradi per 20 minuti circa o fino a quando non saranno ben dorati. Dopo i primi cinque minuti aprire il forno per qualche minuto per far uscire il vapore.


Forse è perchè è così buona con un bell'ovetto sodo o forse solo perchè col pane è la sua morte...beh sta' di fatto che questa bella salsina piace sempre a tutti e ( miracolo) ho ottenuto il consenso di scriverla qui, sul blog...così un'altra bella ricettina si aggiunge all'altra( so che sono poche ma ho appena iniziato).
E invece di dilungarmi su discorsi inutili, scrivo la ricetta, che in realtà era un segreto, ma non importa...

Salsa verde di Papà Paolo ( per bolliti, uova sode o crostini):
1 peperone rosso
1peperone giallo
1peperone veerde
1/3 di gamba di sedano
1/2 cipolla (meglio di Tropea) o uno scalogno
2 carote
una decina di capperi
2 hg di prezzemolo
1 bicchiere di passata di pomodoro
2 o 3 cucchiai di olio EVO
2o 3 cucchiai di aceto
1 cucchiaino di zucchero
sale q.b
Lavare accuratamente le verdure. Nel frullatore Tritare a grana grossa i peperoni, la cipolla o lo scalogno, il prezzemolo, le carote, i capperi e aggiungervi l'olio extra vergina.
A fuoco lento, cuocere il tutto in una casseruola per circa 20 minuti, in seguito aggiungere la passata di pomodoro, il sale, l'aceto e lo zucchero.
Infine cuocere per altri 15-20 minuti, lasciare raffreddare e servire come accompagnamento a uova sode o bollito.
Et voilà una salsa facile e buona ma con un grande difetto: se inizi a mangiarla non smetti più.....
Ari xxx